Area Marina Protetta
Il Ministero dell’Ambiente con decreto del 24.07.2002, pubblicato nella G.U.R.I. n.285 del 05.12.2002, ha istituito l’area marina protetta di capo Gallo-Isola delle Femmine, ricadente nei Comuni di Palermo e Isola delle Femmine. L’area della riserva è suddivisa in zone A, B e C in riferimento ai
diversi livelli di protezione; in particolare le zona A di massima protezione sono due e localizzate nel tratto di mare comprendente il settore nord occidentale e nord orientale dell’Isola delle Femmine e nel tratto di mare a ovest di Capo Gallo tra la Puntazza ed il Faro di Capo Gallo. Mentre le zone B di riserva generale sono tre due delle quali circostanti le due zone A, mentre la terza è compresa tra Punta Catena e Punta Matese. Infine la zona C di riserva parziale comprende la restante parte di mare all’interno del perimetro dell’area marina protetta. Le dimensioni di queste aree sono le seguenti:
Zona A – Superficie/ettari 77 – Linea di costa/metri 2.246
Zona B – Superficie/ettari 242 – Linea di costa/metri 4.487
Zona C – Superficie/ettari 1.854 – Linea di costa/metri 9.291
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TOTALE – Superficie/ettari 2.173 – Linea di costa/metri 16.024
OBIETTIVI
Gli obiettivi che la riserva marina Capo Gallo-Isola delle Femmine persegue sono:
a. la protezione ambientale dell’area marina interessata;
b. la tutela e la valorizzazione delle risorse biologiche e geomorfologiche della zona;
c. la diffusione e la divulgazione della conoscenza dell’ecologia e della biologia degli ambienti marini e costieri dell’area marina protetta e delle peculiari caratteristiche ambientali e geomorfologiche della zona;
d. l’effettuazione di programmi di carattere educativo per il miglioramento della cultura generale nel campo dell’ecologia e della biologia marina;
e. la realizzazione di programmi di studio e ricerca scientifica nei settori dell’ecologia, della biologia marina e della tutela ambientale, al fine di assicurare la conoscenza sistematica dell’area;
f. la promozione di uno sviluppo socio-economico compatibile con la rilevanza naturalistico-paesaggistica dell’area, anche privilegiando attività tradizionali locali già presenti. Nell’ambito dell’azione di promozione di uno sviluppo compatibile con le predette finalità, la disciplina delle attività relative alla canalizzazione dei flussi turistici, alle visite guidate e ai mezzi di trasporto collettivi, potrà prevedere che le predette attività vengano svolte prioritariamente o esclusivamente dai residenti e da imprese avente sede nei Comuni ricadenti nell’area marina protetta.
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